lunedì 2 giugno 2025
Bologna è uno dei nuovi crocevia dei progetti più innovativi a livello europeo. In città troveranno spazio due elaboratori a qubit e un supercomputer avanzato
Il Dama di Bologna, dove sono ospitati gli elaboratori quantistici e i supercomputer avanzati

Il Dama di Bologna, dove sono ospitati gli elaboratori quantistici e i supercomputer avanzati

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Il calcolo quantistico è al centro dell’interesse nazionale e Bologna la città che ne sta diventando crogiolo. Due calcolatori quantistici e un supercomputer avanzato hanno trovato spazio all’ombra delle due torri e più precisamente al Tecnopolo, che si è rinnovato partendo dal nome. Ora si chiama Dama, acronimo delle parole “data” e “manifattura” e ispirato al capolavoro di Leonardo: La dama con l’ermellino. Questo polo tecnologico e scientifico vuole essere l’hub della Data Valley dell’Emilia Romagna, grazie alla presenza contemporanea del Data center del Centro meteo europeo, del supercomputer Leonardo e di diversi centri di ricerca nazionali e internazionali. Un’operazione che farà arrivare nelle aree della ex Manifattura Tabacchi di via Stalingrado oltre 2 miliardi di investimenti e oltre duemila esperti, tecnici e ricercatori provenienti da tutto il mondo.

«L’arrivo dei due nuovi sistemi per il calcolo quantistico presso il Tecnopolo Dama di Bologna, che si conferma in questo modo sempre più centro di rilevanza internazionale per le attività rivolte all’elaborazione dei dati su larga scala e allo sviluppo di soluzioni all’avanguardia per il calcolo ad alte prestazioni, rappresenta un successo per tutto l’ecosistema che ha contribuito a questo risultato, e fornirà ulteriore slancio e supporto alla filiera dell’innovazione del nostro Paese», spiega Francesco Ubertini, presidente Cineca e vicepresidente della Fondazione Icsc – Centro Nazionale di Ricerca in HPC, Big Data e Quantum Computing. Infatti, l’acquisizione nell’area di EuroQcs-Italy - il sistema italiano inquadrato del progetto EuroHpc -, segna un nuovo decisivo passo verso il raggiungimento dell’autonomia nazionale ed europea nel settore strategico del calcolo quantistico. Ma come funziona questo progetto? Intanto, sarà stato realizzato dalla compagnia Pasqal; il calcolatore affiancherà, tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026, una seconda piattaforma di calcolo quantistico, la cui istallazione è stata oggetto di un accordo recente con l’azienda Iqm sottoscritto nella metà di marzo, all’interno del Dama Tecnopolo di Bologna. L’iniziativa EuroQcs-Italy, che vede la partecipazione di Cineca, in veste di coordinatore, oltre che del network per l’Accademia e la Ricerca sloveno e del Centro Ricerche Julich (Germania). Il tutto è cofinanziato dal ministero dell’Università e della Ricerca attraverso l’Icsc (Centro nazionale di ricerca in Hpc, Big Data and Quantum Computing), che sosterrà i costi anche per l’acquisto del computer Iqm. In pratica, il cuore tecnologico di EuroQcs-Italy sfrutterà una tecnologica basata su atomi neutri in grado di fornire fino a 140 qubits. Nel 2027 è inoltre già previsto un aggiornamento della piattaforma che consentirà di incrementarne le prestazioni.

A differenza di EuroQcs- Italy, il computer realizzato da Iqm, denominato Iqm Radiance, sarà invece caratterizzato da un processore quantistico (Qpu) superconduttivo a 54 qubit. Frutto di un investimento di 13 milioni di euro finanziato per il 50% dal Mur con il Centro Nazionale Icsc e per il restante 50% da EuroHpc, EuroQcs- Italy, il tutto contribuirà, in pratica, alla creazione di un ecosistema per il calcolo quantistico aperto alle esigenze e alle richieste degli utenti europei, allo scopo di affrontare problemi complessi impossibili da risolvere attraverso le sole risorse Hpc o di individuare, per esempio, algoritmi quantistici ottimizzati per le applicazioni del machine lear-ning, supportando così lo sviluppo di simulazioni e soluzioni avanzate in grado di favorire i progressi della ricerca e del settore produttivo in Europa e di apportare benefici all’intera società. Non solo, a livello nazionale la disponibilità di infrastrutture come EuroQcs-Italy e Iqm Radiance, che saranno entrambe integrate con il Supercomputer Leonardo, permetteranno la realizzazione di un sistema ibrido di calcolo, aprirà opportunità altrettanto rilevanti, consentendo la formazione di nuove competenze e lo sviluppo di una filiera di importanza strategica per il futuro del paese. Proprio il conseguimento di un simile scenario è uno dei principali obiettivi di Icsc, che, grazie all’aggregazione di competenze specifiche a livello tecnologico presente a livello nazionale e al finanziamento di centri di ricerca e di nuovi computer quantistici, compresi appunto i due che saranno ospitati a Bologna, ha gettato negli ultimi anni le basi per garantire l’indipendenza dell’Italia nel settore delle tecnologie per il calcolo quantistico.

«L’Italia si pone ai vertici del calcolo quantistico, realizzando le condizioni affinché la comunità scientifica e le imprese italiane diventino leader di questo settore strategico», aggiunge Antonio Zoccoli, presidente della Fondazione Icsc – Centro Nazionale di Ricerca in HPC, Big Data e Quantum Computing. Non solo, a Bologna, infatti, troverà casa anche un nuovo supercomputer, ottimizzato per la IA, specializzato in calcolo avanzato, che rappresenterà un ulteriore impulso alla competitività e capacità economica del Paese. La realizzazione di questa nuova infrastruttura è il cuore del progetto IT4LIA AI Factory, selezionato dalla Commissione Europea all’interno di un disegno più generale finalizzato alla creazione delle prime “AI Factory europee”. IT4LIA AI Factory è un’iniziativa cofinanziata dal ministero dell’Università e della Ricerca, dall’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (Acn), dalla Regione Emilia-Romagna, dal consorzio Cineca, dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), dall’Agenzia ItaliaMeteo, dall’Istituto italiano di Intelligenza Artificiale per l’Industria (AI4I) e dalla Fondazione Bruno Kessler. Questo sistema, gradualmente, andrà a sostituire Leonardo. All’iniziativa partecipano anche altre Istituzioni e soggetti nazionali, tra i quali ancora il Centro Nazionale Icsc.

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