sabato 14 giugno 2025
Il prefetto delle cause dei santi: «I prossimi canonizzati? Donne e uomini di speranza. Una felice coincidenza il rito unico per i due italiani che mostra come la fede sia gioia e aiuto agli ultimi»
Il cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle cause dei santi

Il cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle cause dei santi - Agenzia Romano Siciliani

COMMENTA E CONDIVIDI

«Il nostro tempo ha bisogno più che mai di speranza. E i santi sono donne e uomini di speranza: perché l’hanno vissuta nel concreto; perché la speranza ha plasmato la loro esistenza; e perché, incarnando questa virtù, hanno contribuito a costruire un mondo nuovo». Il cardinale Marcello Semeraro guarda all’Anno Santo per raccontare le canonizzazioni che sono state ufficializzate ieri. «La scelta di fare del Giubileo un tempo favorevole per proclamare santi laici, religiose o vescovi era prevista. Eppure resta una felice coincidenza che questi mesi nel segno della speranza parlino di santità con figure che possono aiutare tutti a declinarla nel quotidiano. Cito due esempi: Pier Giorgio Frassati, il giovane torinese di inizio Novecento che ha tradotto il Vangelo nei rapporti di amicizia, nella vicinanza al povero, nell’attenzione alla dimensione politica; e Bartolo Longo che, partendo dall’accoglienza degli orfani di guerra, ci chiama oggi a vedere e a incontrare Cristo negli ultimi e negli orfani di speranza».

Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis

Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis - Avvenire

Il cronoprogramma delle canonizzazioni targate Giubileo è slittato per la morte di Francesco e l’elezione del suo successore. «Il nuovo calendario tiene conto dei tempi ristretti che abbiamo di fronte. Ed è stato deciso da Leone XIV», chiarisce Semeraro. Due date erano già state indicate e sono state modificate. La prima è quella per Carlo Acutis, l’adolescente milanese morto nel 2006 a quindici anni per una leucemia fulminante. «Il suo nome - spiega il cardinale prefetto - non era nell’elenco dei candidati al centro di questo Concistoro. Perché su di lui si era già espresso il Concistoro convocato a luglio 2024. La sua canonizzazione era prevista per il 27 aprile durante il Giubileo degli adolescenti, ma è stata rinviata a causa della scomparsa di papa Francesco. Poiché è una figura vicina ai ragazzi che, con numeri significativi, erano venuti a Roma ad aprile sui suoi passi, viene ora offerta alle famiglie la possibilità di organizzarsi di nuovo per prendere parte al rito». L’altra è quella per Pier Giorgio Frassati morto esattamente cento anni fa a 24 anni per una poliomielite fulminante. «Papa Francesco - sottolinea Semeraro - l’aveva preannunciata per il Giubileo dei giovani che si tiene fra fine luglio e l’inizio di agosto». Ed era stato reso noto il giorno del rito: il 3 agosto. Comunque non c’era stato ancora il voto concistoriale che infatti è avvenuto ieri.


I due saranno canonizzati insieme: domenica 7 settembre. Una coincidenza che vuole essere anche un messaggio per i giovani di oggi. «Entrambi hanno vissuto la sequela di Cristo in modo discreto - spiega Semeraro -. Acutis è caro al mondo degli adolescenti: c’è chi lo vorrebbe patrono di Internet ma non è una decisione in capo al dicastero che guido. Frassati era un giovane che già si apriva all’età adulta. Era, sì, amante delle escursioni in montagna, ma ciò che colpisce del suo modello di vita cristiana è una fede alimentata dall’Eucaristia e dall’adorazione che si è fatta gioia quotidiana, solidarietà verso gli emarginati, progettualità civica». Il pellegrinaggio delle sue reliquie fra le parrocchie italiane ha accompagnato il percorso verso la canonizzazione. «E il cardinale arcivescovo di Torino mi ha già fatto sapere che la sua città d’origine celebrerà Frassati con una serie di iniziative di ringraziamento», anticipa il prefetto delle cause dei santi.

Il “medico dei poveri” venezuelano José Gregorio Hernández Cisneros

Il “medico dei poveri” venezuelano José Gregorio Hernández Cisneros - Vatican Media

Le altre canonizzazioni si terranno il 19 ottobre. «In occasione della Giornata missionaria mondiale, una data ormai diventata di prassi», ricorda Semeraro. Due dei prossimi santi giungono alla canonizzazione senza aver avuto bisogno di un nuovo miracolo. «Ma per la loro vasta fama di santità diffusa nel mondo», sottolinea il cardinale. Anche se un miracolo attribuito alla loro intercessione è già stato “sancito” per la beatificazione. Sono il “medico dei poveri” venezuelano José Gregorio Hernández Cisneros e l’italiano Bartolo Longo che lega il suo nome al santuario mariano di Pompei.

Bartolo Longo all’età di 70 anni con i ragazzi dell’orfanotrofio che hanno ricevuto la Prima Comunione e la Cresima

Bartolo Longo all’età di 70 anni con i ragazzi dell’orfanotrofio che hanno ricevuto la Prima Comunione e la Cresima - Agenzia Romano Siciliani

«C’è una venerazione molto estesa di Cisneros, a cominciare dal suo Paese. Come mi ha ribadito anche il nuovo arcivescovo di Caracas. Per questo papa Francesco aveva deliberato di procedere alla canonizzazione esonerando dal miracolo. Tutto ciò vale anche per Bartolo Longo. La sua positio molto voluminosa attesta una devozione senza confini: in particolare dovuta alla Beata Vergine del Rosario che Longo con il suo apostolato ha contribuito a far conoscere non solo all’Italia ma nei cinque continenti». Un santo d’origine pugliese e “vicino” a Semeraro che è stato vescovo della sua diocesi d’origine, Oria. «La canonizzazione - conclude il prefetto delle cause dei santi - avrà notevole risonanza nella pietà popolare, ma anche nelle opere di carità. Perché se Longo si è speso per i più piccoli e gli indifesi, adesso le sue intuizioni si sono tradotte in assistenza e cura dei bambini in difficoltà. Lo testimoniano le case-famiglie o i poli d’accoglienza voluti intorno al santuario di Pompei».

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI